Reddito di cittadinanza, Gravili: ‘Bene l’abolizione, era un’offesa per disabili e caregiver’

Giovanni Gravili, Presidente Associazione Nodi D’Amore, non ha mai nascosto la sua contrarietà al reddito di cittadinanza, a suo avviso la decisione presa dall’attuale Governo é la migliore, l’eliminazione del reddito di cittadinanza, così come strutturato, lui la richiedeva da tempo. Perché, dice, “un conto é aiutare le famiglie in difficoltà, i lavoratori over 50 che faticano a ritrovare un’occupazione, per loro un sostegno al reddito momentaneo, fino a quando la situazione non migliora, é giusto e doveroso, nel mentre però vanno associate politiche di reinserimento nel mondo del lavoro affinché in breve tempo possano reintegrarsi, ma garantire una ‘paghetta’ ai giovani o a quanti sono svogliati ed il lavoro nemmeno lo cercano allora non va bene. Così come non é stato corretto fare pochi controlli e darlo anche a coloro che il lavoro lo avevano ma in nero, così cumulavano due redditi, beffando lo stato. In molti casi il reddito di cittadinanza si é dimostrato, infatti, un disincentivo al cercare lavoro, privando spesso anche i potenziali lavoratori di esperienze formative, in fondo, ricorda Gravili, la gavetta e gli stipendi non altissimi all’inizio li abbiamo presi tutti, ma se qualcuno, pur stando a casa, mi fornisce lo stesso reddito, perché devo andare a lavorare? molti ricorderanno i ristoratori che lamentavano la carenza di personale per la stagione

Inoltre, aggiunge indignato, Per il reddito di cittadinanza si sono spesi 7 miliardi di euro che avrebbero potuto essere investiti sia per le pensioni di invalidità, ad oggi ancora con importi ridicoli, sia per dare un riconoscimento ai caregiver che dedicano la propria vita, non potendo il più delle volte lavorare fuori casa, ad un famigliare disabile che ha bisogno di assistenza quotidiana”.

Insomma inutile girarci intorno, conclude, Il reddito di cittadinanza é stato un’offesa nei confronti delle persone disabili, che vivono con un importo mensile al limite della sopravvivenza e si badi bene non hanno deciso come molti percettori del reddito di cittadinanza di non lavorare ma risultano inabili al lavoro, ed é stata altresì un’offesa nei confronti dei caregiver, che dedicano la loro intera vita a fare un lavoro pesante che nessuno riconosce in termini monetari.

Ecco mi auguro che il Governo Meloni ora reinvesti i denari che risparmierà dal reddito di cittadinanza per colmare queste due grosse lacune del nostro welfare: aumentare le pensioni di invalidità e dare un contributo mensile dignitoso ai caregiver“.

A cura di

Erica Venditti,

Ufficio Stampa Associazioni i Nodi D’Amore

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