Se una lode particolare va alle tantissime famiglie che da anni si fanno carico dei figli disabili inondandoli di amore e cure, ed é per questo che chiediamo, dice Giovanni Gravili, Presidente dell’Associazione i nodi d’Amore, di dare valore alla figura di caregiver dando uno stipendio a chi si é sostituito al welfare e dedica la propria vita ai propri cari, dall’altro siamo però costretti a ricordare che vi sono le ‘mele marce’, ossia quei famigliari che si approfittano della condizione di disabilità dei propri figli/ parenti

Pochi giorni fa ci racconta Gravili, un padre di Napoli, di cui abbiamo raccolto la testimonianza, ci chiedeva di intervenire perché era stato sfrattato dalla casa popolare dove aveva sempre pagato l’affitto e stava vivendo in auto pur avendo 4 figli di cui una cardiopatica in attesa di trapianto. Per fortuna, come é tipico dell’Associazione I Nodi d’Amore, abbiamo cercato prima di fare denuncia contro le istituzioni di sentire anche l’altra campana. Ed é risultato che il signore in questione non solo aveva a suo carico diverse denunce per schiamazzi e maltrattamenti ai vicini, ma addirittura aveva nascosto la figlia quando i servizi sociali si erano interessati per portare la ragazza in comunità e sottoporta al trapianto necessario. Questo signore dunque non solo si sta celando dietro la figlia, vivendo grazie al suo stipendio di invalidità, ma sta mettendo a dura prova la sua salute.

Ecco allora il mio suggerimento, prosegue Gravili, le famiglie che hanno al loro interno persone con disabilità o malattie rare vanno assolutamente aiutate e vanno ricompensati, con uno stipendio adeguato quanti rinunciano al proprio lavoro per dedicarsi h24 al proprio caro, ma vanno altresì intensificati i controlli e vanno ascoltate le persone che vivono vicine a queste famiglie, quando qualcosa pare non tornare. Perché purtroppo qualcuno che si approfitta della disabilità e si fa scudo di questo per farla franca con la giustizia ( il signore era certo di poter tornare in casa nonostante lo sfratto proprio perché la figlia era cardiopatica) esiste. Queste persone vanno isolate, e i soggetti fragili vanno da loro allontanati al fine di farli assistere da chi davvero può dare loro amore e supporto.

Faremo di tutto come Associazione i Nodi d’Amore per aiutare i controlli in tal senso, i detentori di disabilità non devono diventare ‘trofeo’ da esibire, o certezza per restare impuniti, vanno tutelati e protetti dalle ‘mele marce’, per fortuna poche, della nostra società.

A cura di Erica Venditti

Ufficio Stampa ‘Associazione i Nodi d’Amore’

Di Erica Venditti

Erica Venditti, Classe 1981, giornalista pubblicista dal 2015. Ho conseguito in aprile 2012 il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.