L’ Ospite della 19esima puntata di NDC, format ideato da Momi El Hawi, imprenditore nel campo della ristorazione per scoprire profili talentuosi, è Giovanni Lombardi che ha portato la sua testimonianza estremamente interessante in quanto pur essendo giovanissimo, oggi ha 33 anni, è riuscito ad essere un imprenditore di successo differenziandosi in Paesi differenti dall’Italia e operando in campi differenti.

Questa capacità nasce sicuramente da intraprendenza, da modus operandi metodico e preciso, essendo ingegnere, e dalla volontà di creare oggi un business che gli permetta, dice nel corso dell’intervista, poi intorno ai 40 anni di potersi ritirare sempre più dal mondo del lavoro delegando il più possibile ai suoi collaboratori, tutti manager e tutti fidati.

Giovanni lavora dall’età di 20 anni è sempre stato affascinato da culture differenti rispetto alla nostra, specie in campo lavorativo, per questo ha deciso fin da subito di viaggiare per il mondo facendosi rapidamente un bagaglio di conoscenze di tutto rispetto, tornato in Italia ha creato il suo successo dapprima con uno studio di progettazione impianti nel mondo della moda, agendo sempre con precisione estrema e professionalità che lo hanno portato dall’iniziare in un piccolo studio a sfondare come imprenditore.

Ha sempre lavorato duramente e tutt’ora lavora moltissime ore al giorno, l’unica differenza, ma certamente di sostanza, è stata quella di cercare di dare una svolta alla sua giornata lavorativa al fine di portare i suoi affetti, la famiglia che riusciva a vedere pochissimo, e le sue passioni, per le quali non vi era mai tempo, all’interno del mondo lavorativo.

Da qualche anno infatti Giovanni ha optato per differenziare le sue entrate ‘buttandosi’ nel campo dello Sport, ha aperto nel 2021 una società sportiva di calcio, la Dinamo Florentia, che sta avendo ottimi risultati ed ha compreso che divertirsi e avere maggiore passione poteva evitare il burnout da lavoro, sempre dietro l’angolo per chi lavora tantissimo, ha eccessive responsabilità e difficilmente riesce a conciliare vita privata, tempo libero e profitti. Per giunta si è accorto che quando si è più sereni, si lavora meglio, magari anche meno ore ma più di qualità, i clienti se ne accorgono e aumentano di conseguenza i profitti.

Giovanni si dice molto soddisfatto della sua attuale vita lavorativa e famigliare, è anche papà di 2 figli, uno di 8 anni ed uno di 3, ha portato diversi componenti della famiglia nelle sue aziende, al fine di potersi vedere con più facilità anche nel corso della giornata lavorativa. Perché la vita da imprenditore non è affatto semplice ed il tempo è sempre ridotto all’osso.

I punti di forza della sua carriera imprenditoriale sono stati diversi, ascoltando la sua testimonianza, tra questi certamente l’essere stato in grado di differenziarsi, aprire più attività completamente differenti tra di loro, sebbene con una base metodica comune, portare professionalità e rigore anche laddove, il mondo del calcio, spesso latitano.  Lo scopo della Dinamo Florentia è proprio quello portare professionalità, obiettivo ancor più calzante oggi se si pensa che con la nuova Riforma dello Sport ora tutte le associazioni sportive devono diventare società professionali, ossia avere al loro interno tutti i dettami rigorosi che ha un’azienda, e molti sono in crisi perché spesso nelle società dilettantistiche questa accuratezza nell’organizzazione manca, Giovanni ed il suo team sono disponibili anche a dare consulenza in tal senso.

Altro punto di forza aver avuto il coraggio di investire in più Paesi con la consapevolezza che vigono leggi fiscali e imprenditoriali differenti, cosicché mai ci fossero vincoli insuperabili in un Paese il fatturato non verrebbe comunque meno nell’altro. Le società di Giovanni sono tutte in attivo e vi sono ottimi margini di miglioramento.

La passione, il divertimento, la sfida e l’intraprendenza hanno certamente fatto di questo ragazzo 30enne un imprenditore di successo, dunque possiamo dire che i miti iniziali, di cui parlava Momi in apertura, sono stati sfatati:

  • non è vero che un giovane non può essere già un imprenditore di successo,
  • non è vero che è necessario fare solo bene 1 singola attività per ‘sfondare’, si può optare, se vi è chiaramente un progetto di business ben definito dietro e vi è rigore e metodo comune alle attività, per differenziarsi in più campi anche differenti tra loro,
  • e non è detto che si debba per forza stare nei confini italiani, è possibile fare azienda dall’Italia verso l’estero e viceversa, avendo al proprio fianco persone fidate che hanno deciso di mettere cuore ed anima in un progetto comune.

Ai giovanissimi che si affacciano al mondo del lavoro, ricorda, che egli stesso ha iniziato facendo gavetta con uno stipendio bassissimo, ma allo scopo di imparare. Oggi purtroppo, dice, moltissimi si presentano ai colloqui con competenze scarse, poca voglia di apprendere e pretese di stipendi ed orari già dall’inizio, il mondo del lavoro, dice, offre buone opportunità a chi sa coglierle, occorre lavorare duramente, avere voglia di mettersi in gioco e di imparare, la passione, la determinazione e l’umiltà sono sempre grandi alleati di vita. Spera nel prossimo futuro di potersi sentire meno ‘solo’ a livello decisionale, sostiene infatti che gli imprenditori abbiano questa grossa spada di Damocle sulla testa, nei momenti decisivi, sono sempre da ‘soli’ con rischi e responsabilità che pesano inevitabilmente, sarebbe bello, dice, poter condividere oltre ai successi anche il potere decisionale.

Siamo certi che da Giovanni vi sia davvero molto da imparare, noi siamo lieti di averlo ascoltato e di aver appreso preziosi insegnamenti.

Di Erica Venditti

Erica Venditti, Classe 1981, giornalista pubblicista dal 2015. Ho conseguito in aprile 2012 il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.