Ottobre 2023 è un mese importante per i pensionati, che vedranno diverse novità riguardanti gli aumenti, i conguagli e le trattenute delle loro prestazioni. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta
Aumenti anticipati a novembre 2023
La prima novità riguarda l’anticipazione degli aumenti derivanti dalla rivalutazione definitiva delle pensioni per l’anno 2023. Si tratta di un provvedimento previsto dalla Manovra di bilancio 2024 e confermato dal Decreto Anticipi, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 18 ottobre 2023
La rivalutazione definitiva delle pensioni per il 2023 è stata stabilita dall’Istat in base all’indice dei prezzi al consumo, che ha registrato un aumento dell’8,1% rispetto al 2022. Questo significa che le pensioni erogate nel 2023 sono state rivalutate in modo provvisorio del 7,3%, inferiore alla variazione effettiva dell’inflazione
Per questo motivo, i pensionati hanno diritto a un conguaglio dello 0,8%, che verrà versato con la mensilità di novembre 2023. L’obiettivo è quello di garantire il potere d’acquisto delle pensioni e di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione, che ha raggiunto livelli record negli ultimi anni
Rivalutazione prevista per il 2024
La seconda novità riguarda la rivalutazione prevista per le pensioni nel 2024. Si tratta di un meccanismo che si applica ogni anno per adeguare gli importi dei trattamenti pensionistici al costo della vita, in base alla variazione dei prezzi Istat
Per il 2024, la previsione è che vi sarà una rivalutazione basata sul nuovo indice Istat, che potrebbe attestarsi al 6%Inoltre, gli aumenti derivanti dalla rivalutazione definitiva del 2023 verranno sommati al conguaglio anticipato 2023
Questo significa che i pensionati vedranno un incremento significativo dei loro assegni nel 2024, che terrà conto sia dell’inflazione del 2023 sia di quella del 2024
Aumenti speciali per le pensioni minime
La terza novità riguarda gli aumenti speciali previsti per le pensioni minime e sociali. Si tratta di adeguamenti aggiuntivi rispetto alla rivalutazione ordinaria, che mirano a sostenere le fasce più deboli dei pensionati. Per il 2023, gli aumenti speciali sono stati del +1,5% per le pensioni pari o inferiori al trattamento minimo Inps, con eccezione degli over 75 che hanno avuto un +6,4%. Per il 2023, gli aumenti speciali sono stati del +1,5% per le pensioni pari o inferiori al trattamento minimo Inps, con eccezione degli over 75 che hanno avuto un +6,4%
Questi adeguamenti si sommeranno agli aumenti ordinari derivanti dalla rivalutazione Istat, garantendo così una maggiore tutela del reddito dei pensionati più bisognosi
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