Tutto quello che c’è da sapere nella nuova riforma delle pensioni, che potrebbe prevedere l’arrivo dell’ Ape Donna per il 2024: ecco chi è la platea che ne può usufruire, l’importo massimo e i requisiti per questa nuova forma di anticipo pensionistico voluta dal Governo, che prende spunto dall’Ape Social e trasforma l‘Opzione donna in una Ape Donna.
Pensioni 2024: Ape donna ecco cos’è
Il governo Meloni sta attualmente esaminando un’ipotesi denominata “Ape donna” nell’ambito della riforma delle pensioni in preparazione per la prossima legge di bilancio. Di cosa si tratta esattamente? In sostanza, si tratta di una variante agevolata e anticipata dell’Ape sociale specificamente destinata alle donne. Questa proposta consentirebbe alle donne di ricevere un’indennità di accompagnamento verso la pensione già a partire dall’età di 61 o 62 anni, anziché attendere i 63 anni previsti attualmente per l’Ape sociale.
A differenza dell’Opzione donna, l’Ape sociale agevolata per le donne avrebbe il vantaggio di evitare una riduzione significativa dell’assegno pensionistico. Tuttavia, non si tratterebbe di una vera pensione, ma di un sussidio, con un massimo di 1.500 euro al mese per un periodo di dodici mesi, che si percepisce fino a quando non si raggiungono i requisiti pieni per la pensione.
Ape Donna 2024, da dove nasce l’idea? Da Ape Sociale a Opzione donna
Per comprendere meglio questa proposta, è importante definire cosa si intende per “Ape sociale“. Questa è un’anticipazione pensionistica fornita dallo Stato tramite l’INPS, con dei limiti di spesa stabiliti, destinata a lavoratori di specifiche categorie o in situazioni di difficoltà. Il governo sta ora valutando un ulteriore agevolazione per le donne che si trovano in situazioni di disagio, come licenziate, con un’invalidità di almeno il 74%, caregiver o coinvolte in lavori gravosi. In questo caso, l’anticipo pensionistico potrebbe partire già a 61 o 62 anni, sostituendo così l’Opzione donna. Attualmente, con l’Opzione donna e due figli, le donne possono andare in pensione a 58 anni con 35 anni di contributi. Con l’Ape donna, l’età aumenterebbe, ma sarebbero sufficienti 28 o 30 anni di contributi. Questo permetterebbe un anticipo ulteriore della pensione, che si aggiungerebbe al bonus già previsto, che prevede uno sconto di un anno per ogni figlio, con un massimo di due anni.
Pensioni e Ape Donna 2024: chi può usufruirne e requisiti
La platea interessata da questa proposta sarebbe fondamentalmente la stessa di Opzione donna, ma con un metodo di calcolo non completamente contributivo. L’ipotesi prevede un numero inferiore di anni di contributi (tra 28 e 30) per ottenere l’indennità di accompagnamento. Questa indennità sarebbe erogata dall’INPS per dodici mesi all’anno, invece dei tredici previsti per una pensione “normale”, e sarebbe pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla misura. In ogni caso, il sussidio erogato fino all’accesso alla pensione di vecchiaia non potrebbe superare i 1.500 euro lordi al mese, e non sarebbe rivalutabile.
Va sottolineato che i dettagli precisi e i costi associati a questa proposta devono ancora essere definiti, comprese le relative coperture finanziarie. Tuttavia, i tecnici dei ministeri del Lavoro e dell’Economia stanno lavorando per sviluppare questa soluzione, che mira a offrire una maggiore flessibilità alle lavoratrici in uscita dal mondo del lavoro.
Reply