Quest’oggi desidero affrontare con voi un tema molto importante e che credo tutti abbiano dovuto affrontare o avrebbero potuto affrontare, se non si fossero chiusi nell’astio di un torto subito, nell’arco della propria vita: IL PERDONO

Molti magari sono stati traditi nella concezione più completa del termine, ossia sono stati delusi vuoi in amore o in qualsivoglia rapporto, si sono sentiti ‘manipolati’ da un amico, oppure hanno subito un torto che hanno trovato ‘duro’ da digerire.

Spesso ci arrovelliamo su quale sia il modo migliore, certamente sbagliando a nostra volta, per farla pagare a quella fantomatica persona che ci ha fatto del male, ossia mostrando indifferenza, per poi struggerci nel profondo dell’anima, oppure chiudendo rapporti credendo sia la soluzione migliore.

Se è davvero questo che ci fa stare bene ottimo, lo scopo infatti dovrebbe essere sempre il nostro benessere e dovremmo imparare ad ascoltarci, cosa che facciamo sempre troppo poco, preferendo piuttosto il caos al ‘vuoto’ interiore, vuoto che invece potrebbe aprirci, se solo lo coltivassimo, a grandi trasformazioni.

Ma se invece il non perdonare ci rende rancorosi, dovremmo imparare per il nostro bene a comprendere che siamo umani, e tendenzialmente portati a non rispettare le promesse che facciamo, ma non per cattiveria, ma perché fa parte della nostra indole, siamo bravi a promettere, ma molto meno a mantenerle quelle promesse. Magari le facciamo certi di poterle mantenere, perché in quel momento ci crediamo, ma poi gli eventi portano ad un cambiamento e la promessa può venir meno. Dovremo forse imparare a non fare promesse a lungo termine, ma a fare quotidianamente tutto ciò che è in nostro potere fare per far stare bene chi è al nostro fianco.

Ed è per questo che consci del fatto che chi ci ha fatto del male magari non lo ha nemmeno fatto di proposito, pensiamo al ‘per sempre’ nel matrimonio, e a quanti amori finiscono nonostante quel ‘per sempre, solo per fare un esempio esplicito, dovremmo imparare ad andare oltre, il perdono, più che un regalo fatto a chi ci ha fatto del male, magari anche inconsapevolmente, ferendoci, è invece il più bel regalo che potremo fare a noi stessi.

Il peso del ‘rancore’ potrebbe così essere sostituto dalla gioia di saperci ‘rinati’, se si riesce a perdonare e si libera la mente da quel dolore, ci si apre a nuove possibilità di benessere. Vi sono persone che restano incastrate una vita intera nella rabbia, nel rancore, ma questo produce solo sofferenza interiore ed annebbia la vista dall’unico obiettivo, che ognuno di noi dovrebbe perseguire, ossia ESSERE FELICI.

In fondo se ci si pensa bene quante volte ci interroghiamo o ci pentiamo di cose fatte che sarebbe stato meglio non fare? Allora, forse, il primo step da compiere potrebbe essere quello di perdonare in primis noi stessi, per poi aprirci al perdono degli altri.

Niccolò Perucchetti, proprietario dell’Agriturismo i Sette sentieri, in uno dei sui post, partendo, come ci ha ormai abituato, da una sua testimonianza ci racconta chi è oggi, grazie proprio anche a quelle persone, che oggi da ‘nemiche’, sono diventate alleate, in quanto quel dolore, che è stato prima metabolizzato, poi compreso e poi trasformato, gli ha permesso di divenire la persona che è oggi: Vi lasciamo alle sue parole, certi che possa essere per voi motivo di riflessione:

L’IMPORTANZA DI SAPER PERDONARE: LA TESTIMONIANZA DI NICCOLò

Torniamo indietro di qualche anno, quando tutta una serie di tradimenti relazionali mi avevano fatto dire BASTA, d’ora in poi non voglio più ne amicizie ne amore.

Qualche anno fa non ero effettivamente ancora un Perdonatore Seriale, stavo lavorando come Rancoroso Full Time.

Ti capita mai di soffermarti e di pensare “Ma quello che sto vivendo è veramente ciò che voglio fare per tutta la vita?”

Voglio davvero continuare ad avercela con tutte le persone che in passato mi hanno fatto del male? Con tutte le donne? Con i miei genitori? Con me stesso, soprattutto con me stesso, per aver permesso che mi accadesse tutto questo?

“Sono veramente in sintonia con me stesso, con i miei talenti e con ciò che sento nel profondo?”

Poi un giorno c’è stato un clic…

Mi sono reso conto che in natura solo gli esseri umani provano rancore. Nulla di tutto ciò che è naturale, siano essi rocce, alberi o animali… nulla porta rancore.

E quindi?

1. RICONOSCI che solo gli esseri umani provano rancore, e che questa non può essere la natura di questa vita. LASCIA ANDARE.

2. PERDONA le persone del tuo passato, perché se hanno fatto quello che hanno fatto, secondo me è perché soffrono. Credo fermamente che nessuna persona felice possa fare del male agli altri consapevolmente. PERDONA.

3. PERDONA te stess@ per aver permesso agli altri di averti fatto ciò che ti hanno fatto (questa per me è sempre la parte più difficile). RESPIRA.

4. ACCOGLI la tua necessità di cambiare direzione, perdonare significa andare avanti liberi dai condizionamenti del passato, mica fare di nuovo un altro giro sulla stessa giostra!! AMATI, CAMBIA STRADA.

Ringrazio infinitamente tutte le persone del mio passato per avermi fatto del male, oppure oggi non potrei comprendere la sofferenza altrui, ne tantomeno aiutare gli altri a vivere consapevolmente la loro sofferenza per uscirne ed arrivare alla felicità.

Perché, in fondo, nonostante tutto, oggi sono ancora qui.

Oggi sono una persona diversa rispetto a quello che si è sentito vittima in passato.

Oggi sono sempre più me stesso, con ancora tanto da perdonare e perdonarmi, ma tanta voglia di farlo e gli strumenti giusti per avere successo.

Perché è in questo modo che posso parlare alle persone mostrandomi per come sono, senza paura di essere giudicato o respinto.

E tu? OGGI cosa perdoni e accogli?

Perché è e sarà sempre il regalo più bello che puoi fare a te stess@.

Perché, magari, alle persone cui porti rancore non importa nulla di te.

Magari sei solo tu che stai continuando, con quel rancore, ad avvelenare ogni giorno la tua vita.

Esci, apri queste finestre stantie del tuo cuore, guardati allo specchio, sei quanto di più meraviglioso esista nella tua vita.

Perdona te stess@ e amati, perché tu vali tutta la felicità del mondo”

E voi avete persone che non siete ancora riuscite a perdonare? Cosa vi ha portato questo ‘non perdono ’? Benessere o in realtà sofferenza? Avete mai provato a vedere il perdono in questi termini: come liberazione di un peso e dunque concederlo agli altri una sorta di rinascita vostra? Fatecelo sapere nei commenti.

Di Erica Venditti

Erica Venditti, Classe 1981, giornalista pubblicista dal 2015. Ho conseguito in aprile 2012 il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.