A novembre 2017, forse alcuni lo ricorderanno, aveva fatto molto scalpore un servizio delle Iene dove si portava il focus su una grossa anomalia dell’INPS, ossia per legge la malattia può essere protratta fino ad un massimo di 180 giorni solari, dopodiché il lavoratore si ritrova senza stipendio.

Se si pensa a malattie risolvibili in tempi brevi, o ai ‘furbetti’ che ne approfittano per stare a casa in mutua a i danni del datore di lavoro, 180 giorni possono sembrare anche tanti, ma chi come Steven Babbi, il ragazzo che aveva fatto emozionare l’Italia intera con la sua testimonianza ed il suo sorriso, soffre di un tumore maligno, che prevede chemioterapie ed interventi, 6 mesi non sono affatto sufficienti. Quindi uno si ritrova a sentirsi solo due volte, per la malattia, che quando la scopri può distruggerti mentalmente, e perché ‘il sistema’ ti abbandona.

Steven era stato fortunato, diciamo era perché purtroppo nel 2020, a soli 24 anni, si è spento proprio a causa di un tumore che non gli ha lasciato scampo, in quanto i suoi datori di lavoro, apparsi a difesa del malato oncologico in quel servizio, avevano deciso di sopperire ad una grave mancanza del welfare e di pagare loro regolarmente lo stipendio a Steven, lavoratore modello, solare e sempre presente, che aveva trovato in azienda, come egli stesso dice, una seconda famiglia pronta a stargli accanto nella sua battaglia contro la malattia.

Rocco De Lucia e la moglie Barbara Burioli, proprietari della Siropak, sono stati per il oro gesto straordinario nominati dal Presidente Mattarella ‘cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica’, e nel 2020 avevano promesso che proprio in nome di Steven avrebbero proseguito la loro battaglia affinché ai malati oncologici non venga applicato il limite dei sei mesi per continuare a ricevere lo stipendio dall’Inps mentre si è in malattia.

Ma da allora, si chiede Giovanni Gravili, Presidente dell’Associazione I Nodi D’Amore, cosa è cambiato nei confronti di un malato oncologico da parte dell’INPS e degli organi competenti che redigono le leggi che l’Istituto previdenziale segue? Purtroppo, prosegue, ‘ assolutamente nulla, siamo nel 2023, e continua a vigere questo assurdo limite dei 180 giorni solari dopo il quale un malato si trova senza reddito, Steven era giovane ed aveva ancora il supporto della famiglia oltreché dei suoi meravigliosi datori di lavoro che mai lo hanno lasciato ‘solo’, ma immaginatevi un padre di famiglia monoreddito, che non solo deve affrontare il calvario della malattia, ma anche la beffa da parte dall’INPS che dopo 180 giorni, manco fosse colpa sua, lo priva del reddito, lasciandolo nella disperazione più totale.

Questa legge fallace e assurda va cambiata , Il Ministero delle politiche sociali del Lavoro deve riprendere in mano la normativa e rivederla in toto, giusti i controlli nei confronti di chi truffa e se ne approfitta, giusto porre il limite dei 180 giorni quando si ha evidenza di problemi risolvibili entro 6 mesi, ma inammissibile questa rigidità e questa totale assenza di umanità nei confronti di un malato oncologico.

L’INPS ha il dovere di tutelate i suoi lavoratori e Il Ministero delle politiche sociali del Lavoro di fare leggi idonee per i malati oncologici e per quanti hanno bisogno per curarsi di periodi superiori a 6 mesi.

Faremo di tutto affinché questa assurda legge cambi, un malato oncologico non può trovarsi solo a combattere la malattia ed anche il sistema che non funziona.

A cura di Erica Venditti

Ufficio Stampa ‘I nodi D’Amore’

Di Erica Venditti

Erica Venditti, Classe 1981, giornalista pubblicista dal 2015. Ho conseguito in aprile 2012 il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.