Entro fine Giugno dopo due anni di sperimentazione la riorganizzazione di Poste Italiane sarà finalmente attiva sul territorio pugliese. Dopo una lunga fase di test ove l’azienda non ha mai voluto fornire alle organizzazioni sindacali le rilevanze emerse dal processo, nonostante le ripetute richieste di feedback, lasciando dunque sul campo molte questioni irrisolte che stanno creando non poche preoccupazioni tra i lavoratori, ecco che la riorganizzazione del settore Poste, Comunicazioni e Logistica di Poste italiane, conosciuto come PCL, tra pochi giorni prenderà il via.
Sono ora in molti ad interrogarsi sugli effetti della stessa, visto che chi lavora sul territorio e sa i problemi perché li vive quotidianamente ha ben in mente quali potrebbero essere i punti critici di tale sperimentazione. Uno su tutti, il cosiddetto ‘arretramento’ degli addetti alle lavorazioni interne (ALI) dai centri di distribuzione. Questi lavoratori, che a causa di patologie invalidanti anche gravi non potevano più fornire le mansioni di portalettere, avevano il compito di fornire supporto e preparazione per i portalettere nei centri di distribuzione. Ora la riorganizzazione prevede il loro trasferimento nei nodi di rete dove devono continuare a svolgere la loro mansione da remoto, al momento ancora senza formazione, iniziando il loro turno alle 4:30 del mattino, dovendo tal volta affrontare lunghe distanze oltre 30 km. Da qui l’intervento di Giuseppe Silvio L’Abbate, Segretario regionale Failp Cisal Puglia, che nel silenzio più assordante delle principali organizzazioni sindacali, dice, richiede il pieno rispetto degli accordi per questi lavoratori pugliesi entro tempi certi.
Giuseppe Silvio L’Abbate pro ALI: il rispetto dei lavoratori prima di tutto, la riorganizzazione così non può funzionare
Intervistato telefonicamente sostiene : “Con la nuova riorganizzazione, gli ALI sono stati trasferiti nei nodi di rete dove, da remoto, devono continuare a svolgere le stesse mansioni, iniziando il loro turno alle 4:30 del mattino. Questo cambiamento ha generato notevoli disagi, soprattutto per coloro che devono percorrere lunghe distanze per raggiungere i nuovi luoghi di lavoro. Molti di loro, infatti, lavoravano nei centri di distribuzione a oltre 30 chilometri di distanza e hanno espresso la volontà di essere trasferiti in altri settori come il Mercato Privati (MP) o il Digital Technology & Communication (DTO). Tuttavia, Poste Italiane ha dichiarato di non avere posizioni disponibili in questi settori, contrariamente a quanto previsto dagli accordi vigenti, lasciando i lavoratori in una situazione di grande incertezza e frustrazione. Questa situazione è ulteriormente aggravata dalla quasi inesistente formazione offerta agli ALI arretrati presso i nodi di rete. La mancanza di un adeguato addestramento ha portato a inefficienze nel lavoro di preparazione da remoto, creando numerose difficoltà per i portalettere che dipendono dal loro supporto. Non va dimenticato che per molti di questi lavoratori, affetti da patologie spesso gravi, iniziare il turno di lavoro alle 4:30 del mattino e affrontare lunghe distanze, talvolta fino a 80/90 chilometri, è pressoché proibitivo. Questa condizione lavorativa non solo mette a rischio la loro salute, ma compromette anche la qualità del servizio offerto”.
Per questo la Failp Cisal Puglia, attraverso il Segretario Regionale dott. Giuseppe Silvio L’Abbate, la cui voce è diventata, dicono i lavoratori, un punto di riferimento per molti che si sentono abbandonati e traditi dall’azienda, ha richiesto una soluzione per questi lavoratori in tempi brevi, asserendo: “La riorganizzazione del settore PCL di Poste Italiane in Puglia rappresenta una sfida complessa e delicata. Il rispetto degli accordi e la tutela delle condizioni di lavoro devono essere al centro delle priorità per garantire un futuro sostenibile e dignitoso per tutti i dipendenti coinvolti. Senza un intervento tempestivo e risolutivo, il malcontento tra i lavoratori potrebbe crescere ulteriormente, con conseguenze negative sia per loro sia per la qualità del servizio offerto ai cittadini pugliesi“.