Elisa ed il suo cane allerta Jack ‘aggrediti’ verbalmente da un controllore Trenitalia, Gravili: “siamo alla follia”

Questa mattina Elisa dal Bosco, mentre si stava recando all’Università dove segue un master in veterinaria, si è imbattuta in una singolare e spiacevole vicissitudine nella stazione di Teramo. Elisa prende abitualmente il treno, generalmente Frecciarossa, in compagnia del suo inseparabile compagno di viaggio e vita Jack, un meticcio di Golden Retriver e Labrador, un cane allerta che l’avverte in caso di crisi ipoglicemica. Elisa, infatti, dall’età di 9 anni è una persona diabetica e insulina dipendente, grazie al Progetto Serena, che le ha affiancato Jack, riesce a vivere una vita abbastanza in autonomia in quanto viene avvertita dal cane ogni qualvolta rischia una crisi, al fine di potersi mettere in sicurezza.

Stamattina ha erroneamente sbagliato treno, prendendo quello precedente al suo che essendo giunto in evidente ritardo ha portato Elisa a confondersi, da qui l’episodio:  salita sul treno con Jack , il cane è contrassegnato da una pettorina che allerta chi lo vede che è un cane ‘speciale’, è stata fermata da un controllore che le ha immediatamente chiesto il biglietto. Elisa avendolo acquistato online provvede a fare il check in che viene accettato dal portale ‘Trenitalia’, mostra il proprio biglietto all’agente preposto ai controlli che aggredisce verbalmente Elisa, stando a quanto da lei stesso testimoniato negli audio che metteremo al fondo dell’articolo, facendole presente che è salita sul treno sbagliato e che anche il cane non è in regola.

Elisa spiega, pur trovandosi già in stato confusionale, con Jack che allertava di una possibile crisi ipoglicemica, che si è trattato di un errore e che il suo cane è vitale ed ha la documentazione che attesta le sue funzioni come ‘cane allerta’. L’Agente non solo non guarda nessuna documentazione, portando Elisa ad agitarsi ulteriormente, ma chiede documenti e predispone il verbale, alla fermata successiva Elisa deve scendere per cercare di prendere il treno giusto, ma quando giunge in stazione, rischia di cadere e si aggrappa al braccio dell’agente, che invece, anziché comprendere il momento di difficoltà di Elisa, l’accusa di averlo aggredito e continua ad inveire.

Provata e senza nessun supporto, per legge l’Agente avrebbe anche dovuto capire se la stazione a cui stava scendendo Elisa, con un’invalidità dell’80%, era la più pratica per consentirle di prendere il treno giusto ed avrebbe anche dovuto accompagnarla, si sente male e viene aiutata da una signora, che farà poi da testimone, che le offre ‘acqua e zucchero’.  

Mentre l’agente non solo si è dimostrato per nulla empatico in una situazione di emergenza, ma ha altresì fatto ‘omissione di soccorso’, in quanto la ragazza non è stata affatto assistita, ma anzi accusata di inventare, dato che la patologia, se escludiamo il cane ‘allerta’ non è visibile, di aver inventato il malore.

Ora paradossalmente la testimone è stata contattata dalla polizia locale perché non solo l’Agente non ha provveduto a scuse pubbliche per l’increscioso comportamento avuto nei confronti di una donna diabetica, ma ha paradossalmente sporto lui denuncia nei confronti di Elisa dicendo di essere stato aggredito, per fortuna la testimone ha confermato che la ragazza si è appoggiata al braccio dell’uomo non certo per aggredirlo ma per chiedere aiuto, in quanto era in preda ad una crisi ipoglicemica e stava per svenire. Inoltre di sua spontanea volontà, avendo preso a cuore la vicenda, si è fermata alla polizia ferroviaria che le ha spiegato che per queste tratte il biglietto del treno successivo, che Elisa aveva con sé e che aveva mostrato, andava benissimo e che dunque l’agente non avrebbe assolutamente potuto farle un verbale né tanto meno la multa.

Elisa ha subito contattato Gravili, Presidente dell’Associazione i Nodi d’Amore, che sconvolto ha dichiarato: ‘ Trovo assurdo che persone incompetenti, la multa non andava nemmeno fatta perché la tratta era comunque coperta dal biglietto in possesso di Elisa, e prive di umanità possano lavorare per una grande azienda come Trenitalia.

Il Signore in questione non solo dovrebbe vergognarsi per come ha trattato una donna in primis e per giunta disabile, e dovrebbe fornire scuse pubbliche alla signora Elisa, ma rischia di dover pagare danni morali per la mancanza di tatto e per l’omissione di soccorso.

Siamo certi che Trenitalia si dissocerà dal comportamento dell’agente in questione e che provvederà a fare sentire tutto il proprio supporto a chi per lavoro è costretto a spostarsi, nonostante la propria disabilità certificata. Elisa dal canto suo sta facendo di tutto per vivere una vita il più possibile normale nonostante la malattia, facciamo in modo che non siano soggetti esterni, frustrati e poco inclini all’empatia, a renderle la vita impossibile, persone che solo perché munite di divisa si sentono in diritto di mancare di rispetto.

 Atto increscioso e vergognoso che non deve più accadere e a cui Trenitalia in qualche modo deve porre rimedio, oltre ovviamente a stracciare la multa, che mai pagheremo. Attendiamo fiduciosi il proseguo di questa vicenda, noi dal canto nostro certamente non ci fermeremo e chiederemo giustizia per Elisa e per tutti i disabili che domani potrebbero trovarsi nella sua medesima situazione

A cura di Erica Venditti

Ufficio Stampa Associazione I Nodi D’Amore

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