In un contesto economico ove gli imprenditori e le attività sono arrivati già in ginocchio a causa delle tante chiusure e restrizioni determinate dai due anni di Covid, ora il caro bollette, gli aumenti alle stelle, stanno portando molte imprese a fare i conti con il proprio fatturato che risulta non sufficiente per poter pagare collaboratori e tasse e dunque tenere aperto.

Questo triste scenario sta emergendo anche da differenti associazioni che stanno lanciando un grido dall’allarme, evidenziando le grosse difficoltà delle imprese, tra queste anche la confederazione Imprese Unite per l’Italia, ove il Presidente Stefano Agnesini, insieme a Sergio Flores e Antonio D’Avolio, dell’associazione 3D Dignità Diritti Doveri, hanno dato vita all’iniziativa IOCONTESTO contro il rincari delle bollette elettriche, a dimostrazione che la questione è divenuta seria e moltissime imprese sono a rischio fallimento. In un contesto drammatico come quello sopra evidenziato, vi è anche chi, avendo avuto in un recente passato, idee rivoluzionarie ed è ancora in grado di restare aperto e competitivo sul mercato.

Stiamo parlando della nota catena di palestre low cost GimFIVE, con 12 sedi in Italia, di cui ben 6 tra Modena e dintorni, che riesce nonostante tutto a offrire ai propri tesserati anche abbonamenti a € 9,90 al mese. Un prezzo vantaggioso che permette a moltissimi consumatori, anche chi è meno avvezzo alla palestra per pigrizia, di avvicinarsi senza temere un eventuale abbandono, data la cifra davvero irrisoria che permette l’ingresso alle strutture.

Ma come fanno, si chiedono in molti, queste palestre a tenere aperto visto i rincari che colpiscono inevitabilmente tutti? Il segreto sta, tra le altre cose, in una trovata tecnologica iper rivoluzionaria che permette di rendere automatici gli ingressi in palestra, di far sì che questo avvenga in assoluta sicurezza, affinché entri solo chi ha diritto a spendere quell’abbonamento. Questo meccanismo, l’ingresso attraverso bussola (come quella della banca) e impronta digitale, consente ai gestori di risparmiare moltissimi soldi in collaboratori e dunque far sì che questi risparmi divengano un vantaggio economico per il cliente.

Nelle palestre GimFIVE non si corre il rischio che alcuni tesserati entrino con la tessera prestata dall’amico o che entrino anche quelli non in regola con il pagamento, il problema, che è più comune di quanto uno pensi, è stato bypassato utilizzando prima il tornello e poi una bussola per entrare ed infine è stata aggiunta anche l’impronta digitale. La tipologia per intenderci ricorda l’ingresso in banca, e pare funzionare per gestori e clienti. I primi hanno la certezza che il cliente sia quello che ha sottoscritto l’abbonamento, i secondi hanno un prezzo vantaggioso.

“L’impronta digitale permette di poter accedere alle attività del centro e allenarsi tutti i giorni con pochi semplici gesti automatizzati” ci spiega Stefano Gambaccini, fondatore e Presidente di GimFIVE. “Arrivati alla bussola della palestra low cost basterà premere il tasto che la apre. Una volta all’interno della bussola si tratterà solamente di appoggiare la member card sul lettore e inserire nell’apposito spazio il dito che è stato scansionato al momento dell’iscrizione, e il gioco è fatto.”

E con la privacy, tema ricorrente soprattutto negli ultimi tempi? “Nessun problema con il trattamento dei dati sensibili” ci spiega “L’impronta digitale rimane “salvata“ sulla member card che ovviamente rimane sempre in possesso del tesserato. Noi non siamo i RIS di Parma, ci dice sorridendo, per cui nei nostri terminali non rimane nulla.”

Ascoltando le peculiarità delle palestre GimFIVE, attraverso la voce di Gambaccini, mi viene da fare una piccola osservazione, spesso quando si pensa al low cost si ipotizzano  servizi scarsi o inadempienti qui francamente mi pare che siano stati proprio le idee rivoluzionarie, pionieristiche nel mondo del fitness, ad aver concesso a questa catena di palestre il successo che hanno attualmente. Ora che la GimFIVE si è aperta al franchising non è escluso che molte palestre in difficoltà possano puntare sul loro brand per andare avanti nella loro passione e permettere ai propri tesserati di proseguire con gli allenamenti.

Di Erica Venditti

Erica Venditti, Classe 1981, giornalista pubblicista dal 2015. Ho conseguito in aprile 2012 il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.