Lo scorso 13 novembre, ho avuto il piacere di partecipare al primo incontro organizzato dalla scuola elementare Rodari/ Collodi inerente la Metodologia pedagogia dei genitori, si è trattato di un interessante momento di condivisione tra adulti, genitori dei bimbi frequentanti la medesima classe, nel mio caso la 1^E, sotto la supervisione della Dott.ssa Laura Greco, promotrice del progetto ideato da Augusta Moletto e Riziero Zucchi, docenti di pedagogia nonché formatori presso associazioni, Scuole ed Enti pubblici su temi riguardanti l’integrazione scolastica, il patto educativo scuola-famiglia e la Metodologia Pedagogia dei genitori. La Dott.ssa Greco, che ho poi contattato telefonicamente per avere qualche informazione più dettagliata del progetto che mi aveva particolarmente colpito per la sua semplicità ma al tempo stesso efficacia ad alto impatto emotivo, mi ha fatto presente nell’istituto è coadiuvata dalla collega la Dott.ssa Elena Castelletto che ha il compito, come ha fatto lei con noi, di spiegare le finalità della Metodologia e di ‘moderare’ il dibattito.

Ho volutamente inserito la parola moderare tra virgolette in quanto, le narrazioni di vita, che avvengono in sua presenza in realtà sono libere, nessuno si sente giudicato, nessuno è costretto ad intervenire, i genitori disposti in cerchio hanno facoltà di intervenire dicendo una sola battuta, nulla, o parlando liberamente. La bellezza del primo incontro, per quanto mi riguarda, è stato proprio il tema affrontato: ‘trova almeno un aspetto positivo nel tuo bambino e raccontacelo’. E’ stato un bel momento perché si è notato come alcuni genitori avessero difficoltà a trovare inizialmente, data la frenesia che accompagna la vita di tutti i giorni e le tante problematiche che affliggono le varie famiglie, un aspetto positivo. Poi dopo il primo momento di smarrimento sono uscite narrazioni meravigliose sui propri bambini, aneddoti simpatici che facevano ben cogliere le peculiarità positive dei singoli fanciulli, addirittura si è arrivato a trasformare caratteristiche che parevano negative in positive semplicemente parlandone insieme a voce alta e vedendo la caratteristica da un altro punto di vista. Questo mi ha fatto riflettere sul fatto che, in questo faccio anche una sana autocritica, siamo più portati al giudizio nei confronti dei nostri piccoli e della vita in generale, così come siamo tendenzialmente più propensi al ‘lamento’ ossia all’elencare episodi negativi. Quando ci dobbiamo soffermare agli aspetti belli, cala un minimo di silenzio, forse dovremmo tornare a guardare con gli occhi dei nostri bimbi e tornare a gioire delle piccole cose come solo loro sanno fare, ecco credo che per noi potrebbero essere di grandissimo esempio. La meraviglia che si riscontra nei bambini per le piccole cose, Iris in questo è prodigiosa e la ringrazio per la sua travolgente solarità, è un dono prezioso ed unico di cui dovremmo essere grati sempre e da cui dovremmo attingere.

Detto ciò avendo trovato il progetto, che proseguirà con ulteriori 2 incontri, un’ottima occasione per tornare a viverci come gruppo classe, per un’ora e mezza disconnessi dai cellulari e dalla frenesia lavorativa,  e una ghiotta opportunità per metterci in discussione come genitori e soprattutto a comprendere il nostro fondamentale ruolo educativo e sociale nei confronti dei nostri bimbi ora e ragazzi un domani, ho pensato di raccontare la mia esperienza in questo articolo, avendo la fortuna di essere una giornalista e dunque di poter diffondere i progetti che ritengo meritevoli, affinché questa iniziativa lodevole messa in atto dalla scuola elementare Collodi/Rodari possa divenire un progetto ‘di continuità’ anche alle scuole medie, ed in particolare nella Scuola Calamandrei.

Reputo infatti che soprattutto nell’età della preadolescenza, alle porte di un nuovo ‘ostacolo’ di vita, l’ingresso alle scuole medie (nuovi compagni, nuovi insegnanti, nuovo metodo di studio, un corpo che cambia), sarebbe uno straordinario valore aggiunto avere a disposizione la Metodologia pedagogia dei genitori ove potersi confrontare in aula con incontri cadenzati in presenza di un referente. Credo infatti che qualsiasi tipo di problema se affrontato in gruppo possa portare ad una risoluzione più rapida, il confronto costruttivo, condiviso e NON giudicante, alle base della metodologia, credo davvero possa essere di aiuto. Inoltre sarebbe utile riscoprire quanto il ruolo di genitori possa essere importante nell’accompagnare i nostri ragazzi ad affrontare la vita con maggiore serenità e dunque riscoprirci utili, mettendo in campo un approccio basato più sull’ascolto che al giudizio, al loro divenire. Mi auguro di cuore che il Dott. Zucchi e la Dott.ssa Moletto accettino il mio invito ad essere intervistati, al fine di comprendere dal punto di vista tecnico, il mio era solo ‘umano’, la valenza della metodologia e soprattutto scoprire da dove nasce il progetto, che è ormai largamente diffuso non solo in Italia, e le sue finalità. Al momento come mamma ringrazio per l’opportunità che mi è stata offerta e parteciperò con gioia e curiosità ai prossimi due incontri, certa che saranno per me motivo di crescita non solo come donna ma anche e soprattutto come mamma.

A cura di Erica Venditti

Di Erica Venditti

Erica Venditti, Classe 1981, giornalista pubblicista dal 2015. Ho conseguito in aprile 2012 il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.