L’ospite della 15esima puntata del programma NDC, Non diciamoci Caxxate, diretto ed ideato da Momi El Hawi, imprenditore nel campo della ristorazione, alla ricerca di talenti e/o storie di successo è Vincenzo Vespri, Professore universitario di Matematica al dipartimento di Matematica e Informatica “Ulisse Dini” – all’Università degli Studi di Firenze.

L’intervista risulta subito interessante, il professore è uno di quelli che tutti vorrebbero aver incontrato nell’arco della propria vita: una persona umile, che mette al centro lo studente e le sue qualità, e che ha come obiettivo primario quello di lasciare il segno nei suoi allievi. Con loro si confronta, cerca di spronarli a dare sempre il massimo, li aiuta a perseguire i propri sogni nel cassetto, ma soprattutto cerca di far capire loro che è impossibile fare un lavoro che non ti appassiona per i prossimi 40 anni, che la passione è il motore del successo in ogni campo, che per raggiungere obiettivi, qualsiasi essi siamo, bisogna ‘faticare, sudare, ma soprattutto crederci’, le cose semplici tendenzialmente non portano a grandi risultati.

Funziona un po’ come la palestra se vuoi arrivare ad un risultato ti devi porre obiettivi, se sbagli, non devi considerare l’evento un fallimento ma un’occasione per fare meglio e soprattutto largo sempre alla creatività, una vita noiosa vissuta nella perenne zona di confort non può che portare ad un’esistenza piatta, ma la vita, ci tiene a precisare il Professor Vespri è solo una e va vissuta al massimo, ‘bischerate’ comprese.

Inoltre non è tanto importante avere una mente eccelsa, perché gli studenti più interessanti sono tendenzialmente quelli con capacità medie che abbiano però voglia di tentare, coloro che amano le sfide, che ben vedono le nuove esperienze e che non temono di provare, solo rischiando ed uscendo dalla classica vita monotona e dalla ricerca del posto fisso è possibile ‘mordere’ la vita. Ogni studente dice il Professore è un individuo con caratteristiche proprie e con peculiarità che lo differenziano dal collega di corso, sta al docente rapportarsi ad ogni studente nella giusta modalità affinché nessuno debba sentirsi in dovere di omologarsi al gruppo per essere accettato, la bellezza della sua professione, dice, sta proprio nel poter continuare a conoscere nuovi giovani che lo mantengono giovane a sua volta e nella libertà che ha nel svolgere il suo ruolo. Stare in relazione con ragazzi, dice, vedere passare davanti generazioni diverse, il docente ha iniziato ad esercitare nell’82, per lui è una grande fonte di ispirazione, perché anche il mondo del lavoro cambia, così come le esigenze della società, si pensi all’IA o al bitcoin, solo per fare alcuni esempi, ed è per questo che nel corso dei suoi corsi sta pensando di utilizzare anche un ologramma che con una voce artificiale possa rispondere interagendo con i ragazzi, un modo interattivo oltre alla lezione standard.

Coinvolgere è la sua parola chiave, rendere interessanti e concrete anche le lezioni di matematica è l’unico modo per fare amare una disciplina all’apparenza ostica. Un’altra fonte di soddisfazione è poter aiutare ad emergere anche quei ragazzi con le menti eccelse, geni ma ribelli, che hanno difficoltà di interazione perché non si riconoscono nella società in cui vivono, sentendosi altro. Un professore, chapeau, anche un po’ psicologo, un docente che beffandosi della frenesia che accompagna spesso la vita di tutti i giorni si rende conto delle sfaccettature degli allievi con cui interagisce.

Il professore citando Dante, che ha imparato ad amare nel corso della propria vita quando era già adulto, ricorda l’importanza di studiare sempre al fine di stare al passo con i tempi“Fatti non foste per vivere come bruti ma per seguire virtute e conoscenza” .

Nella vita, spiega, è importante alimentare sempre la sete di conoscenza, seguire la passione del momento, quando questa viene meno, rivolgere lo sguardo verso qualche altra passione al fine di conservare il desiderio di migliorarsi, di apprendere e di non sentirsi mai arrivati.

Lui più che studenti ha i ‘suoi discepoli’, come ama definirli nel corso dell’intervista, effettivamente ci pare sentendolo parlare di avere dinanzi un ‘maestro’, inteso come colui che ha qualcosa da insegnare e da donare alle nuove generazione. Inoltre mi ha piacevolmente colpito l’arte maieutica del Professore, ossia il non voler solo insegnare, ma come Socrate il voler più che altro ‘tirare fuori’ da ogni singolo studente i suoi talenti.

Ad avercene professori così probabilmente la matematica così come ogni altra disciplina potrebbe davvero divenire un valore aggiunto nella vita di ogni studente, io dalla mia sono stata molto fortunata, nel mio percorso scolastico, al liceo prima, e poi al Dottorato ho avuto due incontri analoghi, due docenti straordinari e unici che porterò sempre nel cuore, il Prof Cavallini di storia e Filosofia del Liceo Scientifico Curie di Grugliasco(To), ed il Prof, Nicola Negri, mio mentore per la mia tesi di dottorato, due insegnanti che mi hanno trasmesso valori importanti e che hanno saputo ‘leggermi’ dentro, facendomi apprezzare lo studio.

Perché in fondo quel che conta per uno studente non è certamente il voto o il titolo ma il sentirsi parte di un percorso educativo, avvertire che il docente, che si ha di fronte, ti ritiene nonostante la sua cultura e la sua esperienza un suo pari, una persona che per mano ti porta nel suo mondo e come un ‘padre’ ti sa consigliare ed essere al tuo fianco nei momenti di maggior bisogno. Questo è il rapporto che il Professor Vespri  ha istaurato con i suoi studenti con cui talvolta si intrattiene davanti ad una pizza ed una birra per il semplice gusto di condividere il suo tempo e dagli stessi studenti ‘apprendere’ l’arte della giovinezza per restare mentalmente giovane.

Il docente ammette di amare il suo lavoro, ma non era affatto necessario lo dicesse, sarebbe bastato ascoltarlo per comprendere che il leitmotiv di tutta la sua vita è la passione con cui fa le cose.

Poi tra le righe, nemmeno troppo velatamente, alcuni consigli ai giovani: godetevi la vita, sperimentate, abbiate il coraggio di rischiare e di perseguire sempre i vostri sogni, non accontentatevi e fate sempre e solo ciò che davvero vi piace!

Grazie Professore per queste splendida intervista!

Di Erica Venditti

Erica Venditti, Classe 1981, giornalista pubblicista dal 2015. Ho conseguito in aprile 2012 il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.