Giace sul tavolo la mia penna, senza flemma la rimetto tra le dita. Io e lei in perfetta sintonia creeremo insieme un’altra vita.
[Non ti abbandono stavolta, ho l’anima intrisa d’inchiostro e colore]
Corri su ogni rigo cara amica e rendi indelebili le parole mie, scrivi lieve di paure ed incertezze ma calca il foglio su incubi e follie.
[Il gioco dell’impiccato su un quaderno vergine, sbaglia lettere e ricomponimi il corpo]
Nasci, cresci, invecchi, muori, tutto che ciò che ho dentro aiutami a farlo uscire fuori ma scrivi del mio bene al centro, ti imploro.
[Perso fra le righe di un addio. Scrivo, cancello, riscrivo]
Ti supplico solo tra tutto ciò che di bene puoi fare, aiutami a scrivere di tutto ma di lei non parlare.
[Amica mia non mi tradire, liberami la mente di tutte le parole]
Lei non c’è, è morta al mio imbrunire, e lì è rinata -o almeno ci ha provato-, ma tu non te ne curare e lasciala dormire sullo scomodo letto del passato.
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