Chi stabilisce cosa é giusto e cosa é sbagliato? Ne parliamo con Pedro Martinez

In questi giorni si é fatto un gran parlare dell’episodio di Peppa Pig in cui si rappresenta anche una famiglia con due mamme. Questa puntata pare abbia creato non poco scalpore in quanto molti, anche alcune forze politiche, hanno chiesto la censura del cartone, per sottolineare come per i bambini sia quasi deleterio e possa creare molta confusione una rappresentazione della famiglia non convenzionale. Ma il punto é cosa può essere definito convenzionale? Chi stabilisce cosa é giusto e cosa é sbagliato? ma soprattutto esiste una forma di amore sbagliato o sono gli adulti con i propri retaggi culturali a voler trasmettere gli stessi standard di ‘normalità’ ai propri figli impedendo così loro di proseguire nella conoscenza del mondo e dell’amore in tutte le sue forme? Di tutto questo ne parliamo con Pedro Martinez, direttore e formatore della scuola per coach ‘ E’ bello essere me’, naturopata, e fondatore e terapeuta della ‘Via de la Abuela’. Le sue parole:

L’intervista a Pedro Martinez: cosa é ritenuto convenzionale?

Convenzionale è tutto ciò è accettabile, che non esce dalle righe, che è governabile, controllabile. La convenzione è una forma di controllo che non valorizza le diversità ma incasella persone, modo, pensieri ed emozioni in un unico contenitore di vita. La convenzione è la nuova caccia alle streghe! Questo capita oggi perché un popolo composto da persone realmente libere, è pericoloso.

Pericoloso perché pensa, Pericoloso perché non cade al tranello dei bisogni materiali, Pericoloso perché sa fare gruppo, Pericoloso perché sa scegliere seguendosi, Pericoloso perché sa dare un’alternativa. Allora un bambino “diverso” è etichettabile come sbagliato Perché? Perché in qualità di adulti non siamo in grado di vedere realmente, Guardiamo ma non vediamo, troppi ciechi per capire cosa si nasconde nella bellezza altrui.

La “normalità” è solo un modo per sentire di appartenere a qualcosa di riconoscibile. Perché ciò che non conosciamo allora non va bene, E non va bene perché crediamo che il nostro modo di essere sia migliore. Una società che non sa includere, favorisce le esclusioni, Favorisce la ricerca di fonte verità al di fuori di noi, Favorisce una vita virtuale ad una vita reale.

Allora c’è da porsi una domanda profonda: cosa possiamo fare noi adulti? La risposta è semplice: essere coerenti con chi siamo davvero. Farci esempio per i più piccoli. Perché per includere gli altri dobbiamo essere capaci di non escludere le nostre aspirazioni. Trarre il meglio è un esercizio del cuore. E il cuore, apparentemente invisibile, sa portare la nostra verità. Se solo imparassimo a vedere noi, non avremmo tempo e modo per indicare una via giusta. Tutte le strade portano a Roma, Ma non tutte le strade vengono percorse nello stesso modo, Ed è bello e giusto così

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